giovedì 22 marzo 2012





IMPRESE
CHIUDE L’ITALIA



CONFERENZA STAMPA

22 MARZO 2012
Crollo dei consumi
Nel 2011 le famiglie italiane hanno cominciato a sperimentare gli effetti negativi delle grosse
difficoltà della nostra economia. Passato poco più di un anno da una pesante recessione, che
aveva già colpito profondamente i bilanci delle famiglie, un’altra fase difficile si sta profilando. Le famiglie italiane, il cui reddito disponibile si è complessivamente già ridotto, in termini reali, di oltre 5 punti percentuali in un triennio, si trovano ora pericolosamente esposte alle turbolenze in atto.
Gli interventi di politica fi scale hanno rappresentato poi, come noto,  un altro fattore che ha influito negativamente sul reddito disponibile delle famiglie italiane già nel 2011 e avranno come epicentro proprio il triennio 2012-2014. Le misure introdotte nelle varie manovre presentate nel corso dell’anno hanno difatti interessato in buona parte, direttamente o indirettamente, anche i consumatori. E le misure addizionali presentate a fine anno implicano ulteriori correzioni del reddito delle famiglie, conseguenti agli interventi sulle entrate (ad esempio l’aumento delle addizionali e l’introduzione dell’Imu, o l’incremento delle accise) e a misure sulle spese (trattamenti pensionistici, ecc.).
Sulle prospettive del reddito delle famiglie, e di conseguenza della spesa per consumi, nel
biennio di previsione pesano naturalmente anche gli andamenti del mercato del lavoro. Dato lo scenario di recessione, è inevitabile prevedere un’ulteriore incremento della disoccupazione.
A seguito dell’operare di tutti questi fattori negativi, i consumi hanno cominciato a ridursi già negli ultimi mesi del 2011; per l’anno in corso si prevede una riduzione di circa l’1,4%, che proseguirà anche il prossimo anno, con almeno un -0,5%.

E conseguente crollo delle vendite del commercio al dettaglio, soprattutto per i piccoli esercizi


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